Ormai è una classica del calcio europeo. E Paris Saint Germain e Bayern Monaco hanno voluto onorare la loro rivalità anche in terra nordamericana. Seppur senza Dembelé in punta, al posto del quale è stato schierato Doué, Luis Enrique non ha rinunciato al suo costante pressing, manifesto fin dall'ormai consueto calcio d'inizio rugbistico di Vitinha.
Nelle prime battute, tuttavia, erano i bavaresi a mostrare più verve, soprattutto sull'out destro dove Olise e Kimmich si associavano bene in alcune trame sfociate in cross importanti ma non sfruttati. La prima occasione vera, però, è stata per i parigini con un contropiede generato da un sontuoso stop di Barcola in seguito al quale Hakimi si lanciava a tutta velocità per tagliare l'area avversaria con un cross incrociato rasoterra. Kvaratskhelia, però, arrivava tardi e male all'appuntamento.
Due minuti dopo, una combinazione tra il georgiano e Doué creava lo spazio per l'arrivo a rimorchio di Fabian appena dentro l'area, ma il mancino dello spagnolo non andava a segno. A partire da quel momento l'ex Napoli si accendeva, sfuggendo a Upamecano sulla sinistra per creare un altro pericolo non concretizzato anche per la mancanza di un centravanti d'area. Al 27esimo la risposta del Bayern con il solito Olise, che da posizione defilata sulla destra obbligava Donnaruma a mettere in corner con un bell'intervento.
Una volta acceso, Kvara risultava inarrestabile per Upamecano, e soltanto un doppio intervento in sequenza dell'ineccepibile Neuer evitava al caucasico il gol che avrebbe sbloccato l'incontro dopo un assolo dei suoi. Adirato per non aver inciso fino a quel momento, il virtuoso Kane provava a centrare il bersaglio con un colpo di testa poco preciso dopo aver comunque sovrastato il proprio marcatore. A doversi però esibire di nuovo era Donnarumma, che al 42esimo evitava la beffa sull'imbeccata di Pavlovic per Musiala che si era trasformata in una lenta ma velenosa insidia.
Il primo tempo si concludeva con i bavaresi a spingere di più, ma dovevano anche affrontare il bruttissimo infortunio occorso a Musiala, che in una palla contesa con Donnarumma vedeva la caviglia sinistra muoversi in modo innaturale. Come conseguenza, il cambio obbligato dopo la reazione sconvolta di compagni di squadra e del capitano dell'Italia.
Lo sprint migliore nella ripresa era dei parigini, con Barcola che su un contrattacco sul corridoio centrale impegnava Neuer in un'altra prodezza, forse la più nitida del pomeriggio vista la vicinanza e la libertà sotto porta. Le azioni di rilievo si alternavano una dopo l'altra: prima era Doué a spaventare Neuer, mentre Olise replicava calciando alto poco dopo.

A metà del secondo tempo, Luis Enrique cercava la svolta con l'inserimento di Dembelé, che dopo due minuti aveva sul sinistro la palla più calda di tutte. Un'uscita azzardatissima di Neuer gli aveva infatti spalancato la porta, ma il ritorno del portiere tedesco non gli dava il tempo per centrare la porta vuota, con il lento rasoterra a morire a pochi centimetri dal palo.
Come nelle partite più equilibrate, era un episodio a cambiare il trend. Un affondo di Joao Neves al 78esimo sfociava in uno scarico all'indietro per Doué, il cui sinistro prendeva in contro tempo il portiere avversario entrando nel primo palo.
Indirizzato il match a proprio favore, il Psg vedeva però Pacho perdere la testa con un intervento a piede a martello su Goretzka che ne provocava l'espulsione immediata. I minuti finali erano dunque di strenua resistenza per la squadra di Luis Enrique, con Beraldo a entrare per Kvara col fine di serrare le fila. Kane andava in gol di testa ma era al di là di un'impeccabile linea difensiva.
Lucas Hernandez, appena entrato, veniva subito espulso per una gomitata secca su Guerreiro. Ma era l'altro subentrato a fare la differenza: con un Bayern sbilanciato nonostante i due uomini in più Dembelé si involava in contropiede e dopo aver preso una clamorosa traversa si redimeva subito trovando la traiettoria giusta per siglare il 2-0.

C'era, però, ancora tempo per un brivido, perché su una palla in area Donnarumma usciva fuori tempo e l'intervento di Nuno Mendes su Muller faceva indicare a Taylor il dischetto del rigore. La revisione del Var, però, confutava la decisione dell'arbitro inglese, che annullava l'assegnazione del penalty. Arrivava così il sospiro di sollievo del Psg, che si avviava verso una vittoria storica che significa semifinali. Per il Bayern, invece, arrivava la beffa dopo il terribile infortunio a Musiala.
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