Khephren Thuram, centrocampista della Juventus, si è raccontato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, toccando vari temi: dall’esperienza al Mondiale per Club al legame con il fratello Marcus, fino all'amore per i colori bianconeri.
Il torneo che si sta tenendo negli USA rappresenta una novità assoluta per Thuram, che ha espresso tutto il suo entusiasmo: "Molto contento di giocarlo e di esserci. Una prima volta e siamo orgogliosi di rappresentare l’Italia. È bello partecipare a queste competizioni con la Juventus e siamo qui per fare il meglio possibile".
Quando gli viene chiesto se la Juve punti davvero alla finale, risponde senza esitazioni: "Certo che ci crediamo però ora dobbiamo concentrarci sul presente. Si va avanti partita dopo partita".

E sull’atmosfera del torneo, Thuram fa un interessante paragone: "La Champions per me è diversa. Non ho mai giocato un Mondiale ma ho partecipato agli Europei U21 e credo sia simile: arrivi velocemente in finale, sono partite secche e se trovi l’incastro giusto puoi vincere".
Il centrocampista ha anche parlato dell’incontro con il nuovo dirigente Comolli: "Ci ha detto che bisogna vincere, ma è scontato: quando sei alla Juventus giochi sempre per vincere tutto".
Il rapporto con il fratello Marcus e il pensiero su Kolo Muani
Non poteva mancare un riferimento a Marcus, attaccante dell’Inter e fratello maggiore di Khephren: "Ci sentiamo sempre. Mi ha detto che stanno lavorando bene ed è contento di essere qua. Non parliamo spesso di calcio, parliamo per esempio di NBA che è una passione comune e ci sono le finali. Io tifo per i Lakers ma perché c’è LeBron James, se si sposta cambio squadra, sono un suo grande fan. Da piccolo giocavo a basket nella squadra della scuola. Mi sono divertito molto ma la mia più grande passione è sempre stata il calcio. Mi piace anche il golf ma non sono fortissimo sul green".
Thuram ha speso parole importanti anche per il compagno di nazionale Kolo Muani, partito forte con una doppietta nel primo match a Washington: "È molto importante, è uno dei migliori attaccanti al mondo. Va forte, fa gol e corre per la squadra, basta guardare le partite per rendersi conto di cosa dà. Se lo sto convincendo a restare? Non c’è bisogno. Siamo la Juventus e tutti vogliono restare. Se mi taglierei le freccine per trattenerlo? No, quello mai".
Quando gli si chiede un bilancio personale dopo il primo anno a Torino, Thuram resta cauto: "Difficile dirlo. La stagione non è ancora finita. Bisogna aspettare la fine del Mondiale per Club, siamo andati in Champions e quello era l’obiettivo importante. Mi sono adattato bene perché i miei compagni di squadra mi hanno aiutato".
Infine, una curiosità sul suo nome particolare: "Si tratta di un faraone dell’Antico Egitto. Mio padre voleva ricordare che la civiltà è nata in Africa. Sono orgoglioso del mio nome".
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