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Inzaghi, il Ceo dell’Al Hilal rivela: "Era tutto deciso prima della finale di Champions"

Esteve Calzada
Esteve CalzadaGIORGIO VIERA / AFP
Esteve Calzada racconta i retroscena: “Ci ha chiesto di aspettare per rispetto”. E su Ronaldo: "Controproducente prendere il simbolo del nostro rivale. Mercato? Qui non stampiamo banconote, servono motivazioni vere".

Con l’Al Hilal pronto a debuttare nel primo storico Mondiale per club, cresce l’attesa per la sfida contro il Real Madrid di Xabi Alonso. A guidare la squadra saudita sarà Simone Inzaghi, ex tecnico dell’Inter, che ha firmato un contratto fino al 2027 con uno stipendio stimato in 25 milioni di euro a stagione. La sua nomina, come ha rivelato l’amministratore delegato Esteve Calzada a BBC Sport, non è frutto dell’ultimo momento, ma di un piano già definito da tempo.

"Potrebbe sembrare qualcosa di improvviso, ma è il risultato di un duro lavoro. Stava giocando una partita importantissima e ci ha chiesto di mettere tutto da parte fino a dopo la finale. Era già tutto deciso, ma non era stato firmato prima della finale, solo perché per rispetto ci ha chiesto di aspettare, il che è certamente giusto. In questa stagione siamo arrivati secondi, il che è al di sotto delle aspettative. E molto semplicemente, quello che ci aspettiamo dal nuovo allenatore è che ci aiuti a vincere di nuovo e a riconquistare il campionato".

Una ricostruzione che non coincide con quella del presidente interista Beppe Marotta, secondo cui la decisione sarebbe maturata solo dopo la finale di Champions: "Devo dire che lo stesso Inzaghi ha detto che questa decisione l’ha presa il lunedì successivo alla finale di Champions. Leggendo i giornali ho letto di confusione e scetticismo, come se fossimo confusi. Questa dichiarazione ci ha trovato parzialmente impreparati e ci siamo mossi".

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Il mercato

Oltre all’arrivo di Inzaghi, Calzada ha parlato anche delle operazioni di mercato tentate dall’Al Hilal in vista del torneo mondiale, con obiettivi anche in Serie A come Theo Hernandez, Angelino e Victor Osimhen. Tentativi poi sfumati per ragioni economiche e di tempistica.

"Abbiamo cercato di vedere se fosse possibile rinforzare la squadra. Ma alcuni giocatori erano già in modalità ‘vacanze’, altri chiedevano semplicemente troppo denaro, e siamo consapevoli che la nostra squadra è estremamente competitiva. Puntiamo ai giocatori più importanti. Siamo molto ambiziosi, ma abbiamo bisogno di vedere la voglia del giocatore stesso e la transazione deve funzionare in entrambi i sensi. L'unica cosa che abbiamo cercato di ricordare ai giocatori e agli agenti è che sì, siamo sauditi, ma qui non stampiamo banconote! Il mio ruolo di amministratore delegato è quello di garantire che il club sia gestito in modo efficiente, in modo da poter disporre del budget più ampio possibile per ingaggiare grandi giocatori, ma non a qualsiasi costo. Ecco perché a volte ci ritiriamo dalle trattative, perché vogliamo giocatori che siano davvero desiderosi di venire e non solo interessati ai soldi”.

Il match di Miami
Il match di MiamiFlashscore

Infine, Calzada ha spiegato perché la suggestione Cristiano Ronaldo - nome accostato all'Al Hilal proprio in ottica Mondiale per club - sia stata scartata nonostante il forte richiamo mediatico.

"Non si voleva prendere una decisione pensando solo a questo torneo. Una decisione che poi si sarebbe dovuta portare avanti per i prossimi due o tre anni. Per quanto io rispetti Ronaldo come grande giocatore, come tutti riconosciamo, è certamente controproducente portare il giocatore più importante del tuo più grande avversario a giocare con te. Soprattutto se si tratta solo di tre o quattro settimane".

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