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Il fenomenale Cole Palmer, uno degli scarti più clamorosi di Pep Guardiola

Cole Palmer e Guardiola
Cole Palmer e Guardiola Oli SCARFF / AFP
L'attaccante inglese ha lasciato il Manchester City a causa della poca considerazione da parte dell'allenatore catalano, che ha anche fatto poco per evitare che partisse per il Chelsea

Cole Palmer sta vivendo un momento strepitoso: il giocatore talentuoso ma insignificante che ha lasciato l'Etihad due stagioni fa è diventato uno dei giocatori chiave del Chelsea, vincitore della Coppa del Mondo per club. E non è cosa da poco. Perché, inoltre, è uno dei giocatori che più si distingue nella sua posizione da creatore di gioco, come è stato nella finale contro il PSG, sia come trequartista, la sua posizione naturale.

Palmer è stato l'MVP della finale con due gol e un assist. La sua è stata una partita perfetta nella quale ha fatto impazzire la difesa dei parigini con la sua tecnica e i suoi attacchi nello spazio contro una difesa priva di William Pacho. L'assenza del difensore ecuadoriano ha pesato molto, con Beraldo che ha sofferto la mobilità di Joao Pedro.

La Heat Map di Cole Palmer
La Heat Map di Cole PalmerJose HERNANDEZ / ANADOLU / AFP

Talento precoce

Qualche tempo fa, Palmer ha brillato nelle giovanili del Manchester City. Il biondo centrocampista ha attirato l'attenzione di Pep Guardiola, che lo ha portato in prima squadra nell'anno della vittoria della Champions League contro l'Inter. In quell'annata, però non è riuscito a esplodere, disputando solamente qualche minuto nella Supercoppa Europea contro il Siviglia, quando segnò il gol che diede il titolo ai citizens.

In quel momento, Guardiola era in overbooking a centrocampo. De Bruyne, ora al Napoli, abbagliava con la sua tecnica. Gündogan non aveva firmato per il Barcellona e fu fondamentale nell'anno del treble del City. Doku e Julian Alvarez accompagnavano Haaland in attacco... Difficile, se non impossibile, giocare per chiunque.

Il Chelsea, consapevole del talento del giocatore, ha approfittato dello scarto da parte di Guardiola per ingaggiarlo per 40 milioni, un valore importante per alcuni, ma leggero per altri colossi economici, come la società di Lonra.

Il suo salto di qualità coi Blues è stato evidente fin dalla prima stagione: 45 presenze, 25 gol, con i quali è stato il capocannoniere della squadra, oltre a 15 assist. Nel suo secondo anno a Stamford Bridge, ha segnato 18 gol - anche nelle due finali disputate (Conference League e Coppa del Mondo per Club) - e fornito 14 assist, riportando il Chelsea in Champions League.

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