Tre punti separano la Fiorentina, ottava, dal quarto posto in classifica occupato, dallo scorso fine settimana, dalla Juventus. Il Betis, invece, è sesto e la sua distanza dalla quinta piazza del Villarreal è ancora più piccola. Appena un punto, infatti, separa gli andalusi dal quinto posto in Liga che, quest'anno (com'è successo la scorsa stagione alla Serie A), porta in paradiso.
Questo per dire che le due contendenti che si sfideranno tra domani e giovedì prossimo in una delle due semifinali di Conference League sono squadre che, in tutto e per tutto, hanno una rosa da Champions League. A prescindere da se, alla fine dei rispettivi campionati, riusciranno effettivamente a conquistare il pass per la massima competizione continentale. Se non ce la faranno, infatti, sarà per appena una manciata di punti.
Per quanto riguarda il Betis, si tratta della prima semifinale europea della propria storia, mentre la Fiorentina è alla terza semifinale consecutiva in Conference, una competizione che, però, non è ancora riuscita a vincere dopo aver perso le due finali disputate contro il West Ham e l'Olympiacos.
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Jagellonia e Celje sono le ultime due rivali eliminate da andalusi e toscani che, però, in questa occasione, non potranno permettersi il lusso di fare turnover. A due passi dalla finalissima, che si disputerà il prossimo 28 maggio a Breslavia, infatti, non è il caso di fare pericolosi equilibrismi, sebbene, come dicevamo, anche l'obiettivo in campionato sia enorme e, per certi versi, più importante.

Tuttavia, avere l'opportunità di aggiungere un trofeo alla propria bacheca ha creato un clima di euforia intorno a due club che non sono di certo abituati ad aprirla, quella bacheca.
Sold out
Prova ne sia che, sia a Siviglia che a Firenze sarà sold out. Sotto questo aspetto vincono gli spagnoli che riempiranno fino all'ultimo seggiolino un impianto top come il Benito Villamarín di poco superiore ai 60 mila posti, mentre un Franchi ancora incompleto potrà, al massimo, ospitare 23.500 spettatori.

Di certo, a differenza dell'altra semifinale, dove il Chelsea parte con i favori dei pronostici contro il Djurgarden, quella tra Betis e Fiorentina sarà una doppia sfida all'insegna dell'incertezza e dell'equilibrio. Quantomeno sulla carta.
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E già, perché oltre a vivere una situazione molto simile nelle rispettive classifiche di campionato e a lottare, quindi, per lo stesso obiettivo (che, poi, è anche quello più importante), la verità è che entrambe le squadre si presentano all'appuntamento europeo con la sensazione che queste semifinali arrivino nel momento giusto della loro stagione.
Sfide nella sfida
Di fronte l'uno all'altro ci saranno due allenatori separati da diverse generazioni, ma che interpretano il calcio allo stesso modo, ossia in maniera gioisa e propositiva. Sia Manuel Pellegrini che Raffaele Palladino, infatti, preferiscono mantenere il controllo delle operazioni, lasciando ampio margine di manovra ai propri calciatori più importanti e prediligendo uno stile offensivo al più classico "prima non prenderle".
Un'altra sfida nella sfida, infatti, sarà quella che, dalla cintola in su, promette fuochi d'artificio tra Antony e Moise Kean - rientrato proprio oggi nella lista dei convocati di Palladino dopo l'assenza dagli ultimi due incontri per motivi familiari - due di quei calciatori in grado di fare la differenza grazie alla loro imprevedibilità. Entrambi sono reduci da due ottime campagne, rivendicandosi nei confronti di chi, troppo spesso, ha messo in discussione le loro qualità.
