Sul campo del Club Brugge l'Atalanta ottiene una sconfitta bruciante, subendo una cocente sconfitta in extremis. Il 2-1 finale punisce oltremodo la squadra orobica in vista del match casalingo in programma tra una settimana.
Mezz'ora da incubo
È stata una delle peggiori versioni dell'Atalanta quella che si è vista allo Jan Breydel Stadion nella prima parte di gara. I padroni di casa hanno iniziato il match alla perfezione, pressando come forsennati e costringendo i bergamaschi a tante palle perse nella propria metà campo.
E proprio da una di queste, che ha coinvolto Isak Hien e Stefan Posch, ha permesso a Talbi di rubare palla con velocità e di servire Ferran Jutglà, che con il controllo si è apparecchiato il pallone prima di scagliarlo al volo col destro alle spalle di Rui Patricio.
Dopo il gol arrivato al 15esimo, la voglia e l'aggressività del Club Brugge sono durate ancora per almeno un altro quarto d'ora in cui la Dea ha tremato ancora facendo infuriare Gian Piero Gasperini, e rischiando di subire la seconda rete con Maxim De Cuyper.
Nel finale di tempo, passata la sfuriata, la squadra lombarda ha iniziato a guadagnare terreno e pian piano ad affacciarsi dalle parti di Simon Mignolet: prima è stato Mateo Retegui a provarci con un destro finito a lato non di molto, e poco dopo Mario Pasalic ha trovato la coordinazione giusta per deviare un pallone di Davide Zappacosta proveniente dalla sinistra e trovare il pari al minuto 41.
Atalanta poco cinica, poi la beffa
Il secondo tempo inizia come era cominciato il primo, ovvero con il Club Brugge arrembante e l'Atalanta in confusione. Una grande chance capita al terzino mancino Maxim De Cuyper, il cui tiro sibila al palo alla sinistra di Rui Patricio.
Gian Piero Gasperini correi ai ripari e inserisce Juan Cuadrado e Lazar Samardzic per Raoul Bellanova e Mario Pasalic. E i due cambi si vedono subito: il colombiano imbecca Davide Zappacosta che impegna il portiere avversario di testa, trenta secondi dopo il serbo sciupa una grossa chance a tu per tu con Simon Mignolet tirando male.

Nella parte conclusiva del match le offensive della squadra belga sono via via calate, probabilmente visto il grande sforzo complessivo, e anche i ritmi del match si sono affievoliti.
L'Atalanta con altri due cambi (Rafael Toloi, Marco Brescianini e Marco Palestra) ha provato a cambiare volto al match per tentare il colpaccio, ma non ha avuto la forza di colpire.
Nel prolungato forcing finale, due le azioni degne di nota: all'83esimo con il sinistro dal limite l'ex Charles De Ketelaere, che però ha trovato l'ottima risposta di Simon Mignolet, e all'89esimo con Juan Cuadrado, che da buona posizione non è riuscito ad angolare.
Il rigore
All'inizio del recupero la svolta: una manata involontaria di Isak Hien sul subentrato Gustaf Nilsson viene punita con il penalty nello stupore generale, e lo stesso attaccante svedese realizza dal dischetto dando un prezioso successo ai suoi.
Il post partita
Gian Piero Gasperini furibondo dopo l'episodio nel finale che è costato il ko: "Il calcio sta diventando uno sport completamente diverso da quello che è stato per secoli". Leggi qui le sue dichiarazioni e quelle di Charles De Ketelaere.