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La Juve di Tudor potrebbe far esplodere le qualità di Vlahovic

Dusan Vlahovic
Dusan VlahovicTROBERTO TOMMASINI / NurPhoto / NurPhoto via AFP

Dusan Vlahovic ha ritrovato la sua forma alla Juventus, con l’attaccante serbo che sta mostrando segnali di poter diventare la minaccia costante sotto porta che il club ha sempre sperato di avere.

Durante la finestra di mercato estiva, era opinione diffusa che il 25enne avrebbe lasciato Juventus e si parlava insistentemente di possibili trasferimenti in diversi club di Premier League, oltre che al Barcellona.

Si era addirittura vociferato che la Vecchia Signora stesse trattando con l’agente di Vlahovic per rescindere il contratto e lasciarlo partire a parametro zero. Dopo l’arrivo di Jonathan David dal Lille, la sua partenza sembrava ormai inevitabile.

Alla Juventus Vlahovic ha avuto comunque buoni momenti, la sua stagione più prolifica è stata la 2023-24, con 18 gol in 38 partite tra tutte le competizioni, ma considerando il costo di circa 83,5 milioni di euro, bonus inclusi, non ha rispettato le aspettative, anche se non è del tutto colpa sua.

Un gioco in grado di valorizzarlo

Durante la sua esperienza con Vincenzo Italiano e Cesare Prandelli alla Fiorentina, Vlahovic si trovava molto più spesso in posizione per segnare rispetto a quando era allenato da Max Allegri, che è probabilmente uno degli allenatori più difensivisti in circolazione.

Allegri chiedeva a Vlahovic di arretrare molto di più rispetto a quanto fosse abituato, per venire a prendere il pallone, smistarlo ai compagni e poi lottare con i difensori prima di trovarsi nella posizione ideale per segnare.

L’attuale tecnico del Milan è stato sostituito da Thiago Motta la scorsa estate, principalmente perché il club voleva abbandonare il suo approccio difensivo. Anche sotto Motta, Vlahovic ha vissuto alti e bassi, ma ciò è dovuto soprattutto al fatto che la Juventus, nel complesso, ha avuto molte difficoltà con lui in panchina.

Il sistema di Igor Tudor sembra adattarsi molto meglio alle caratteristiche di Vlahovic. Pur non essendo più il protagonista assoluto, la minore pressione gli ha permesso di entrare dalla panchina e segnare quattro gol tra tutte le competizioni, compresa una doppietta fondamentale nel pareggio 4-4 in Champions League contro il Dortmund.

Nei suoi 168 minuti giocati in Serie A finora, ha già toccato nove volte il pallone nell’area avversaria e ha effettuato sei conclusioni, di cui il 50% nello specchio della porta. Considerando che in due delle sue quattro presenze è partito dalla panchina, il serbo sta diventando sempre più efficace.

Il 3-4-2-1 di Tudor non costringe Vlahovic ad arretrare come in passato; i due trequartisti, solitamente Kenan Yildiz e Chico Conceicao, sono i principali creatori di gioco, permettendo così all’attaccante di concentrarsi su ciò che sa fare meglio: segnare.

Vlahovic ha tutte le qualità per diventare un attaccante di livello e ora si trova in un gioco che valorizza le sue doti, almeno più di prima. Con una rete ogni 44,5 minuti in questa stagione, la Juventus potrebbe costruire finalmente attorno a lui.

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