È stata un’altra serata in cui la nuova Champions League ha mostrato tutto il suo potenziale narrativo: gol, ribaltoni, ambizioni che si accendono e altre che traballano. Su tutte, una certezza: l’Arsenal. La squadra di Arteta continua a marciare con ferocia, domando il Bayern Monaco con un 3-1 che all’Emirates sa di prova di forza assoluta. I tedeschi, finora imbattuti in stagione, si sono dovuti inchinare in una notte che si è rivelata spartiacque per molte squadre.
Alle spalle dei Gunners resta saldissima l’Inter, piegata solo allo scadere dall'Atlético Madrid ma ancora nel gruppo delle inseguitrici a quota 12. Con lei, un quartetto di lusso: Bayern, ovviamente, PSG e Real Madrid. E sono stati proprio i parigini e i blancos ad accendere ulteriormente la serata: PSG con un roboante 5-3 al Tottenham, Real con un 4-3 di pura adrenalina sul campo dell’Olympiakos.
Chi invece ha brillato come non mai è l’Atalanta. A Francoforte, dopo un primo tempo stregato, la squadra di Palladino ha cambiato pelle e ritmo, esplodendo nella ripresa con un 3-0 che profuma di ambizione. Una dimostrazione di forza che lancia la Dea al decimo posto, a quota 10, in compagnia di City, Sporting Lisbona, Chelsea e Borussia Dortmund. È una zona d'élite, un quartiere residenziale del calcio continentale dove l’Atalanta vuole restare il più a lungo possibile.
Per trovare un’altra italiana bisogna scendere di dieci posizioni, fino ad arrivare al Napoli. La vittoria sul Qarabağ ha restituito un po’ di ossigeno e fiducia alla squadra di Conte, ma i 7 punti in classifica non permettono sonni tranquilli: servirà un finale di League Phase quasi perfetto. Discorso simile, se non identico, per la Juventus. Il gelo di Bodø ha portato finalmente tre punti, ma i bianconeri sono ancora fermi a quota 6 al ventiduesimo posto. La strada è lunga, ma almeno ora la direzione è chiara.

Qualificate certe e possibilità delle italiane
Scorrendo la classifica, ci sono già verità che non ammettono repliche: Arsenal, PSG, Bayern, Real Madrid e Inter sono virtualmente nella prossima fase della Champions League. Molto probabilmente agli ottavi, salvo scossoni inattesi.
Resta aperta e affascinante la corsa dell’Atalanta, cui basterebbe una vittoria nelle prossime tre per garantirsi almeno un posto nei playoff. Ma ormai a Bergamo sognano in grande. Le sfide sono di quelle che raccontano un percorso europeo: Chelsea campione del mondo reduce dal 3-0 al Barcellona, poi l’Athletic Club alla New Balance Arena e infine la trasferta in casa dell’Union Saint-Gilloise.
Il Chelsea sarà l’incrocio anche del Napoli, ma prima la squadra di Conte dovrà andare in Portogallo, contro il Benfica di Mourinho, e poi in Danimarca, sul campo del Copenhagen. Solo dopo arriverà lo scontro con i Blues al "Maradona". Il margine d’errore è minimo: servirà vincerne almeno due per restare con certezza tra le prime ventiquattro.
La Juve, invece, riapre il proprio destino con tre gare che non ammettono distrazioni: Pafos, Benfica e Monaco. Le prime due allo Stadium, la terza nel Principato. È un percorso più alla portata rispetto ad altre concorrenti e, per questo, ancora più cruciale: i bianconeri hanno la possibilità concreta di decidere tutto da soli.
