E pensare che nell'estate 2023 stava per andare al Milan! Marcus Thuram, oggi perno offensivo dell'Inter, al termine della sua esperienza tedesca con il Borussia Monchengladbach era ad un passo dal scegliere l'Italia e Milano ma sulla sponda rossonera, prima di farsi convincere dall'offerta nerazzurra.
Che fosse un buon attaccante non c'erano dubbi, ma in pochi si sarebbero aspettati un impatto del genere in un top club: reduce dalle avventure in Ligue 1 con Sochaux e Guingamp e poi da ben quattro stagioni non molto prolifiche in Bundesliga, sembrava uno dei tanti figli d'arte noti più per il cognome scritto sulla maglia che per le loro reali caratteristiche.
Il francese, da possibile rincalzo d'attacco, si è rapidamente preso il posto da titolare nell'attacco dell'Inter e non l'ha più lasciato: senza troppe pressioni di dover fare bene, il suo è stato un allineamento perfetto con il partner, Lautaro Martinez, e con le idee di gioco di Simone Inzaghi che hanno esaltato le sue skills, su tutte velocità, tecnica e fisicità.
I numeri
Nelle sue prime stagioni in nerazzurro, Marcus è andato entrambe le volte in doppia cifra in campionato segnando anche gol memorabili come quello al Milan nel derby di andata, stagione 2023/2024, e facendosi apprezzare anche come assistman.

Nel corso del 2024/2025, invece, dopo essere partito a razzo in campionato con le due doppiette di agosto e la tripletta al Torino a ottobre, ha anche collezionato 4 reti europee, una più pesante dell'altra: quella che è valsa la vittoria nei minuti di recupero a Berna contro lo Young Boys, le due siglate tra andata e ritorno contro il Feyenoord e quella, magnifica, dopo 30 secondi sul campo del Barcellona.
Qualità umane extra calcio
Uno dei segreti del francese, che a Milano ha trovato i compagni di Nazionale Benjamin Pavard, Youssouf Fofana, Mike Maignan e Theo Hernandez, sembra essere stato il rapido ambientamento nella sua nuova squadra grazie al suo carattere solare.
Sicuramente ci ha messo del suo, sfruttando anche le connessioni con l'Italia ereditate dal padre: d'altronde Thuram nel nostro Paese ci è nato, e poi l'affiatato e vincente gruppo interista ha fatto il resto per consentirgli di potersi esprimere al meglio.
Una finale, diverse ragioni
Contro il Paris Saint-Germain sarà certamente una partita dal sapore particolare per l'attaccante nerazzurro. Di fronte si troverà altri compagni, quelli dell'Equipe de France. Alcuni di questi, per esempio Ousmane Dembele, cari amici, come ha dichiarato lo stesso numero 9 dell'Inter nel media day pre finale.

Giocare contro la squadra campione di Francia potrebbe essere uno stimolo ulteriore per convincere qualche detrattore in Patria e soprattutto Didier Deschamps (finchè sarà commissario tecnico). Una buona prestazione, magari decisiva, potrebbe "costringerlo" a impiegarlo con maggiore continuità in avanti, nonostante la folta concorrenza in attacco.
E i numeri di Thuram contro i parigini sono confortanti. Anche se non è andato a segno contro il Monaco (unica avversaria di Ligue 1 affrontata sin qui da quando è all'Inter) in questa edizione della Champions League, il figlio maggiore di Lilian ha già segnato due volte al PSG, nel 2018 in Coupe de France e nel 2019 in Coupe de la Ligue. In entrambi i casi quando era in forza al Guingamp.