Ci ha messo un po' la Juventus a ingranare nello scontro cruciale con lo Sporting. Perché la prima di Luciano Spalletti in Champions League è cominciata in salita, visto che dopo appena 12 minuti Araujo ha sorpreso tutti con un diagonale chirurgico dalla sinistra. Non contenti, i lusitani hanno poi sfiorato il pari poco dopo con Trincao, il cui tiro deviato è sbattuto in pieno sulla traversa.
Chi, però, era posseduto da un fuoco sacro era Vlahovic, che da punta centrale catalizzava un enorme numero di palloni e faceva sia da regista offensivo sia da centravanti. Rui Silva era infatti protagonista di due grandi parate sul serbo, che prima di testa e poi di sinistra chiamava il portiere lusitano a esibirsi a livello atletico. Poi, al 34esimo un break di Thuram sfociava in una grande discesa del francese, il cui cross basso veniva spedito secco in porta dal 9 bianconero, che sublimava così un ottimo primo tempo.
Partita bloccata
La spinta dei bianconeri aumentava col passare del tempo, con Vlahovic che continuava a ruggire confermando di essere totalmente in trance agonistica. Non vi erano, però, occasioni di rilievo e le squadre andavano negli spogliatoi in parità, nonostante i padroni di casa fossero in crescita. Dopo l'intervallo, però, i lusitani rientravano in campo con più voglia di palleggiare, con Trincao che scendeva spesso a dialogare con Hjulmand e Simoes.
All'ora di gioco si accendeva però un altro portoghese, quel Conceicao che da destra disegnava un bel cross in seguito al quale McKennie effettuava una sponda interessante poi ribattuta; dal limite arrivava Cambiaso, che però non inquadrava la porta. Spalletti decideva di dare una chance a Zhegrova e Kostic, onde aumentare la creatività sulle fasce laterali visto che la densità degli scambi centrali si intensificava e non produceva risultati.

A una decina di minuti dal termine, il tecnico toscano faceva entrare Azdic per Vlahovic e Miretti per Locatelli, mentre gli ospiti vedevano l'altro subentrato Alisson provare a beffare Di Gregorio di sinistro dopo essere rientrato da destra in un contropiede solitario. La botta centrale di Kostic all'86esimo scaldava i guantoni di Rui Silva prima che l'ingresso di David supponesse l'ultima fiche giocata da Spalletti per trovare il trionfo.
Una fiche che sarebbe stata vincente se Rui Silva non avesse reagito nuovamente da fenomeno deviando il colpo di testa ravvicinato del canadese. L'ultimissima era sul sinistro di Kostic, che veniva deviato in un corner dal quale però non si cavava nulla. E così la Juve sbatteva sullo Sporting.
