27 maggio 1964, Vienna: Inter-Real Madrid 3-1
La prima, indimenticabile finale scolpita nella memoria dei tifosi nerazzurri si è giocata a Vienna. Quella squadra - potente, epica, ricca di talento - ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio europeo e mondiale. Era la leggendaria “Grande Inter”, forgiata da Helenio Herrera e voluta con visione e passione da Angelo Moratti.
Dopo il trionfo in campionato nel 1962-63, l’Inter raggiunge l’atto conclusivo della massima competizione continentale. Di fronte, il Real Madrid di Di Stefano e Puskas. Il risultato? Un 3-1 che fa storia. I nerazzurri aprono le marcature poco prima dell’intervallo con un destro di Mazzola. Nella ripresa, il raddoppio nerazzurro è di Milani con un preciso tiro all’angolino. I madrileni reagiscono con orgoglio, accorciando le distanze grazie a una semirovesciata di Felo. Ma è ancora Mazzola, simbolo e anima di quella squadra, a mettere il sigillo definitivo. Una serata entrata nella storia del club.
27 maggio 1965, Milano: Inter-Benfica 1-0
Le coincidenze, a volte, sembrano scritte dal destino. E nella storia dell’Inter, il 27 maggio non è mai stato un giorno qualsiasi. A esattamente un anno dalla trionfale notte di Vienna, l’Inter di Herrera si gioca la seconda finale consecutiva di Coppa dei Campioni. Questa volta a San Siro, davanti al proprio pubblico. Un’occasione irripetibile.
L’avversario è il Benfica di Eusebio, ma i nerazzurri arrivano carichi di energia dopo una semifinale entrata negli annali (proprio come quella di quest'anno contro il Barcellona): la rimonta sul Liverpool, ribaltando il 3-1 dell’andata con un secco 3-0 a Milano. Poco prima dell’intervallo, è Jair a sbloccare il match con quello che sarà anche il gol partita: la seconda Coppa dei Campioni è realtà. Due successi contro due delle squadre più forti del mondo. Una squadra leggendaria: la Grande Inter di HH.
25 maggio 1967, Lisbona: Celtic-Inter 2-1
L’Inter si presenta alla finale di Lisbona dopo aver conquistato lo Scudetto della prima stella e un percorso europeo esaltante. Ai quarti, eliminato di nuovo il Real Madrid mentre in semifinale superato il CSKA Sofia alla fine di una sfida durissima decisa soltanto allo spareggio (non esistevano ancora i supplementari) vinto 1-0.
Contro il Celtic, i nerazzurri partono bene: Mazzola segna su rigore e l’Inter va avanti. Ma nella ripresa, la partita cambia. Prima Gemmell, poi Chalmers ribaltano il punteggio, scrivendo una delle pagine più amare della storia nerazzurra.
È la fine di un ciclo irripetibile: con Herrera e Angelo Moratti l’Inter ha conquistato tre Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. L'era più gloriosa della storia del club.
31 maggio 1972, Rotterdam: Ajax-Inter 2-0
A Rotterdam, l’Inter di Giovanni Invernizzi si gioca la sua quarta finale della massima competizione europea, dopo aver superato il Celtic in semifinale ai calci di rigore. Ma sulla sua strada trova l’Ajax di Johan Cruijff, simbolo del calcio totale.
Ed è proprio l'Olandese volante a cambiare il destino della partita con una doppietta che cancella i sogni nerazzurri. Per l’Ajax è il secondo trionfo consecutivo, per l’Inter una sconfitta pesante contro una squadra che, però, stravolgerà per sempre il modo di intendere il calcio.
22 maggio 2010, Madrid: Bayern Monaco-Inter 0-2
Una data, uno stadio e una partita che gli interisti, soprattutto quelli di ultima generazione, non dimenticheranno mai. Dopo una cavalcata memorabile, l’Inter di José Mourinho affronta il Bayern Monaco nella finale di Champions League. A scrivere la storia è Diego Milito, il Principe, con una doppietta che consacra una stagione irripetibile.
Quella del Bernabéu, infatti, è molto più di una vittoria. È il culmine di un cammino iniziato mesi prima e conclusosi con un Triplete unico nella storia del calcio italiano.
10 giugno 2023, Istanbul: Manchester City-Inter 1-0
Dopo tredici anni, l’Inter torna sul palcoscenico più prestigioso d’Europa. Il cammino in Champions è in crescendo: dalla sconfitta iniziale col Bayern alle vittorie contro Barcellona, Porto, Benfica e, in semifinale, Milan.
Allo stadio Atatürk di Istanbul, i nerazzurri affrontano il Manchester City di Guardiola e a segnare l'unico gol dell'incontro è Rodri, nonostante l'Inter abbia avuto diverse occasioni per pareggiare il conto prima della fine della gara. Una giornata da dimenticare, ma anche la dimostrazione di essere tornati, di poter competere di nuovo ai massimi livelli con le squadre più forti del vecchio continente.