Dopo una settimana di attesa e nervosismo, Barcellona, Borussia Dortmund, Aston Villa, PSG, Real Madrid e Arsenal tornano in campo per contendersi un posto in semifinale di Champions League. Si parte con i confronti tra spagnoli e tedeschi e tra inglesi e francesi, che determineranno le prime due semifinaliste della competizione più prestigiosa d'Europa.
Il Barcellona di Hansi Flick, con il tedesco che vanta un perfetto record di vittorie (100%) in carriera contro il Dortmund, ha quasi archiviato la pratica con un nettissimo 4-0 all'andata al Montjuïc. Dall'altra parte, il PSG, galvanizzato da un momento di forma strepitoso, arriva al ritorno con un vantaggio di 3-1 sui Villans di Unai Emery.
Mercoledì sarà la volta di Real Madrid e Arsenal, con i Blancos chiamati a un’autentica impresa al Bernabéu per ribaltare il 3-0 incassato all’Emirates nella gara d’andata.
Il "Muro Giallo" riuscirà a fermare la potenza dei blaugrana?
Dopo il pesante 4-0 dell’andata, il Borussia Dortmund si affida all’effetto Signal Iduna Park per tentare l’impresa contro un Barcellona sempre più lanciato verso la finale. I gialloneri, guidati da Niko Kovač, si aggrappano alla spinta del “Muro Giallo” per provare a sovvertire un risultato che, almeno sulla carta, sembra lasciare ben poche speranze.
Le statistiche, del resto, non sorridono al club tedesco: il Dortmund non ha mai battuto il Barcellona nelle competizioni europee. Nei sei precedenti, infatti, il bilancio parla chiaro: quattro sconfitte e due pareggi. In caso di mancato successo, il Borussia eguaglierebbe la sua peggior striscia senza vittorie contro un singolo avversario europeo, condividendo il primato negativo con i sette match senza vittorie contro i Rangers tra il 1966 e il 1999.

Numeri opposti per il Barcellona, che in questa stagione vanta un solido rendimento lontano da casa: quattro vittorie e una sola sconfitta nelle trasferte europee. Gli uomini di Hansi Flick puntano ora a estendere la propria imbattibilità esterna a 14 partite consecutive, confermando una volta di più lo status di favorita per la conquista del trofeo.
Tuttavia, la Champions League ha spesso regalato rimonte leggendarie e, fino al triplice fischio, nulla può essere davvero escluso. Gli ingredienti per una remuntada ci sono, anche se i catalani sembrano ormai, come detto, candidati principali alla vittoria del torneo, complice anche il pesante crollo del Real Madrid contro l’Arsenal.
Entrambe le squadre arrivano alla sfida in un buon momento: il Barça ha superato di misura il Leganés, consolidando il primato in Liga, mentre il Dortmund ha strappato un prezioso 2-2 contro il Bayern nel Klassiker all’Allianz Arena, mantenendo vive le speranze europee in Bundesliga.
Non mancano però le assenze pesanti da entrambe le parti. Il Barcellona dovrà fare a meno di Alejandro Baldé, fermato da un problema muscolare alla coscia sinistra. Stessa sorte per Kovač, che perde Nico Schlotterbeck per una lesione al menisco e Marcel Sabitzer, out per la rottura del legamento collaterale mediale del ginocchio. Tre defezioni importanti, in totale, in un momento decisivo della stagione.
"Mister Europa" Emery sogna una vendetta contro il suo passato
A rendere ancora più intrigante la serata europea è la sfida di Villa Park tra Aston Villa e Paris Saint-Germain, una gara dal risultato tutt’altro che scontato. Il PSG si è confermato una delle forze più brillanti del torneo sotto la guida di Luis Enrique, mostrando una combinazione letale di talento, concretezza e forma smagliante.
All’andata, al Parco dei Principi, i parigini si sono imposti per 3-1 grazie a una prestazione ricca di spunti tecnici, con giocate d’alta scuola firmate da Kvaratskhelia, Doué e un ispiratissimo Dembélé.
Ma a Birmingham lo scenario sarà completamente diverso. Spinto dall’entusiasmo del proprio pubblico e dal sogno di riportare il club ai vertici del calcio europeo, l’Aston Villa promette battaglia. La squadra di Unai Emery dovrà rimontare almeno due reti, ma può contare su uno stato di forma invidiabile, rinvigorito dagli arrivi di Marcus Rashford e dell’ex di turno Marco Asensio.
Villa Park è finora un fortino inespugnabile: nelle cinque gare di Champions League disputate in casa, i Villans non hanno mai perso (quattro vittorie e un pareggio). In tutte le competizioni, la striscia di imbattibilità casalinga è salita a 17 partite consecutive. Un dato che impone rispetto, anche per un PSG che può però rispondere con numeri altrettanto solidi: fuori casa, i francesi hanno ottenuto quattro vittorie e due sconfitte in questa stagione europea, e sono anch’essi a quota 17 partite consecutive senza perdere in trasferta in tutte le competizioni.

Due strisce d’imbattibilità a confronto in una sfida che promette spettacolo fino all’ultimo minuto. A rendere il tutto ancora più interessante è la presenza in panchina di Unai Emery, autentico specialista delle coppe europee. Il tecnico spagnolo vanta infatti quattro Europa League vinte e conosce bene l’avversario: ha guidato il Paris Saint-Germain per due stagioni, conquistando un campionato, due Coppe di Francia, due Coppe di Lega e due Supercoppe francesi. Un palmarès importante, ma anche un conto in sospeso con un club che lo ha sollevato dall’incarico per i risultati deludenti in ambito europeo.
Ora, alla guida di un Aston Villa rinato, Emery cercherà di rovinare la festa al PSG, fresco vincitore dell’ennesimo titolo di Ligue 1. Di fronte, però, troverà un altro tecnico spagnolo dal curriculum di peso: Luis Enrique, già campione d’Europa con il Barcellona e deciso a riportare i parigini sul tetto del continente.
Entrambe le formazioni si presentano all’appuntamento al gran completo, senza assenze significative. Tutto è pronto, dunque, per una notte di Champions che promette scintille.
Mai dare per morto il Real Madrid
Nonostante il pesante 3-0 subito all'andata contro l'Arsenal, con due punizioni favolose di Rice, il Real Madrid di Carlo Ancelotti non va mai dato per spacciato. Una lezione che tutte le squadre hanno imparato, e che i Gunners dovranno ricordare, dato il loro scarso confronto con la corazzata spagnola in Europa. L'unico precedente risale alla Champions 2005/2006, quando Thierry Henry eliminò i Blancos con un gol all’andata, sufficiente per garantire la qualificazione ai quarti di finale grazie allo 0-0 del ritorno.
L’Arsenal quindi, imbattuto contro il Real in Europa (2 vittorie, 1 pareggio), non ha mai subito gol dai Blancos in questa competizione. I Gunners potrebbero diventare la prima squadra a mantenere la porta inviolata per quattro partite consecutive contro il Real Madrid in Coppa dei Campioni/Champions League.
Tuttavia, il Real Madrid vanta 15 vittorie nella finale della competizione e ha dimostrato in passato di essere capace di rimonte straordinarie, sembrando quasi invincibile. Questo è il vero dilemma per l’Arsenal di Mikel Arteta, che si presenterà al Bernabéu con la consapevolezza di essere una delle squadre più forti d'Europa, ma anche consapevole di affrontare la squadra più titolata in assoluto.
Per questa sfida, il manager spagnolo dovrà fare a meno del difensore centrale Gabriel, mentre i lungodegenti Gabriel Jesus, Kai Havertz, Takehiro Tomiyasu e Riccardo Calafiori non saranno disponibili.
Ancelotti, dal canto suo, dovrà fronteggiare le assenze di Eduardo Camavinga, espulso all’andata, oltre a quelle di Ferlan Mendy, Daniel Carvajal e Eder Militao.

Nonostante i cambiamenti in formazione, Arsenal e Real Madrid promettono una sfida entusiasmante, ricca di emozioni. I Blancos sognano una clamorosa rimonta, mentre i Gunners puntano con determinazione alla storica qualificazione in semifinale di Champions League. Sarà, senza dubbio, una partita da non perdere.