Per la prima volta nella riunione del Consiglio dei Governatori NBA, tenutasi martedì a Las Vegas, i proprietari delle squadre hanno affrontato ufficialmente di una questione di cui si parla da tempo, ossia dell'ampliamento del numero di franchigie.
Città come Las Vegas o Seattle stanno spingendo da anni per ottenere un punto d'appoggio nella Major League di basket, anche se Silver ha avvertito che non c'è un calendario stabilito per un'eventuale espansione delle squadre.
"Ora stiamo facendo un passo significativo in questa analisi approfondita", ha assicurato il commissioner: "È qualcosa a cui non eravamo preparati prima", ha aggiunto.
"Ma a parte questo, è davvero il primo giorno di questa analisi. In termini di impatto e tempistica, è troppo presto per parlarne", ha detto il commissario della NBA.
L'espansione, una questione complicata
Il capo della competizione ha affermato che si tratta di una questione "davvero complicata", sia in termini di implicazioni finanziarie che sportive.
Ad esempio, l'inclusione di più squadre può diluire il talento della lega e influire sulla competitività. Dal punto di vista economico, può svalutare le franchigie esistenti, ha aggiunto.
Silver ha detto di non aver percepito, durante la riunione, quanti proprietari siano favorevoli all'espansione."Non c'era la sensazione che le persone si schierassero da una parte o dall'altra. Si è formato rapidamente un consenso sul fatto che la dirigenza della Lega dovesse intraprendere questo lavoro... Più che appetito, la definirei più come una curiosità", ha assicurato.
Interesse per l'Europa
I proprietari delle leghe americane hanno anche ricevuto una presentazione del progetto di una lega europea sostenuta dalla NBA: "C'è un altro tipo di espansione, che è l'opportunità europea", ha detto Silver.
"Si tratterebbe di una lega indipendente che pensiamo di gestire in Europa, ma il fatto che creeremo nuove squadre di pallacanestro in Europa è collegato", ha ammesso.