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Virtus Bologna: Vildoza e la moglie fermati per aggressione a personale sanitario

Luca Vildoza
Luca VildozaDAVID ALIAGA / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Luca Vildoza e Milica Tasic sono stati portati in Questura con l’accusa di lesioni ad alcuni volontari della croce rossa dopo un alterco con un’ambulanza. Il giocatore partirà, comunque, oggi con la Virtus per Lione.

La notte di Bologna si era appena quietata dopo la sfida di Eurolega contro il Monaco, quando, poco lontano dal PalaDozza, Luca Vildoza e la moglie Milica Tasic si sono ritrovati al centro di un episodio dai contorni surreali. Il play argentino della Virtus, 30 anni, e la pallavolista serba sono stati fermati e portati in Questura con l’accusa di lesioni a personale sanitario. L’arresto, tuttavia, non è stato convalidato: il processo per direttissima non si è svolto e il giocatore, nel pomeriggio, partirà regolarmente con la squadra per Lione.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri un’ambulanza della Croce Rossa avrebbe rallentato il passaggio dell’auto di Vildoza. Da lì, la tensione sarebbe salita in pochi secondi: il cestista avrebbe lampeggiato e rivolto insulti all’equipaggio. La scena è poi proseguita tra frenate e manovre con l’auto del cestista che avrebbe finito per ostacolare di nuovo il mezzo di soccorso.

È lì che, secondo le testimonianze raccolte, Vildoza sarebbe sceso dalla vettura, afferrando per il collo una volontaria della Croce Rossa. La moglie, dalla sua, le avrebbe pure tirato i capelli. Sfortunatamente per loro, però, i carabinieri, che si trovavano nelle vicinanze, sono intervenuti in pochi istanti precedendo alcuni dirigenti della Virtus e una volante della polizia, che ha accompagnato i coniugi in Questura.

Inaccettabile

La sanitaria, una donna di 55 anni che ha sporto denuncia, è stata visitata al pronto soccorso e dimessa con una prognosi di cinque giorni. Vildoza, così, ha trascorso la notte in Questura insieme alla moglie. L’accusa è di lesioni a personale sanitario.:

"È inaccettabile che ci siano ancora questi fenomeni - ha dichiarato la direttrice generale dell'Ausl di Bologna, Anna Maria Petrini - . È inaccettabile che i nostri professionisti sanitari, che lavorano per soccorrere, assistere e curare i cittadini, debbano subire aggressioni sia verbali sia fisiche. Da parte nostra c'è totale condanna. Approfondiremo il caso e faremo le dovute valutazioni".