Andrea Dallavalle è medaglia d'argento nel salto triplo ai Mondiali di atletica, con la misura di 17 metri e 64. A batterlo solo il portoghese Pichardo con 17 e 91.
Bronzo per il cubano Martinez. Delusione per l'altro italiano in gara, Andy Diaz, che ha terminato la sua gara fuori dal podio.
Dallavalle ha fatto registrare la sua miglior misura all'ultimo salto, andando in testa alla classifica provvisoria. Dopo di lui, hanno saltato Martinez che non è riuscito a scavalcare l'azzurro e Pichardo che invece ha portato a casa la medaglia più pregiata.
"Ho fatto qualcosa di grande"
"Ho fatto all in sull'ultimo salto: quando ho visto la misura ho detto c'è qualcosa che non va, o hanno sbagliato la misurazione oppure ho fatto qualcosa di grande. Per fortuna, era la seconda". Sono le prime parole di Andrea Dallavalle, argento mondiale del salto triplo a Tokyo.
"In quel salto ci sono tutti i miei sacrifici e le batoste prese in tanti anni - ha aggiunto l'azzurro - Ma in valigia avevo il mio portafortuna, come sempre: le mutande di Diabolik".
"È qualcosa di incredibile - ha aggiunto Dallavalle - Ho sperato fino all'ultimo anche nell'oro, mi dicevo forse ci siamo: ma sapevo anche che Pichardo ha sempre un'ultima cartuccia...".
Dallavalle ha poi aggiunto di "non essere un tipo che molla facilmente, è il mio carattere, e finalmente l'ho potuto dimostrare a tutti. In passato spesso non sono arrivato nella migliore condizione alle gare, ma stavolta sapevo che era la forma giusta. Cosa cambia ora? che le persone ora sanno chi sono, che in pedana dovranno preoccuparsi anche di me. Ma per il resto, rimango il ragazzo che sono, questo non me lo toglie nessuno".
Anche Berrettini sugli spalti a Tokyo
Dallavalle ha poi scherzato sulle mutande di Diabolik portafortuna ("le porto sempre con me, anche questa volta erano in valigia") e sul tifo speciale di Matteo Berrettini, in tribuna a Tokyo. "Ho visto che era lì a seguirmi, sono andato a salutarlo e stringergli la mano. È stato emozionante che un campione così mi facesse i complimenti".
L'amarezza di Diaz
"È stato un anno difficile che volevo chiudere in bellezza, invece ho sbagliato. Avevo dolore, ma non è una scusante. Ora mi prendo una pausa per riposare".
Così ai microfoni Rai Andy Diaz al termine della gara di salto triplo ai Mondiali di atletica, dove è giunto sesto, deludendo le attese di podio. L'azzurro, cubano naturalizzato italiano, al termine della gara ha avuto uno scambio di opinioni con il vincitore, il portoghese Pedro Pichardo, anche lui nato a Cuba.
"Nulla di grave, è la competitività, l'adrenalina della gara. La sfida l'ha vinta lui". L'argento è andato all'altro azzurro Andrea Dallavalle. "Andrea mi ha detto 'non ci credo', invece deve crederci, sono molto contento per la sua medaglia", ha concluso Diaz.